lunedì 6 luglio 2009

FESTIVAL DELLE PASSIONI



E' calato il sipario su Mantova.
Dopo 4 giorni di fermento si è concluso il Festival delle Passioni. Non sono stata sempre presente e alcuni incontri ai quali avrei voluto partecipare (Uliassi, Crippa, Alajmo) purtroppo non mi hanno vista ma l'emozione in alcuni casi è stata tanta ed è per questo che ne scrivo citando ciò che mi è rimasto di più bello.
Vogliamo cominciare con la presentazione del Festival giovedi 2 luglio ore 17 al Close? Ho conosciuto la carissima Virginia de "Lo spilucchino" e non è poco….carina, tanto carina, una persona che trasmette allegria solo a guardarla.
E' partito tutto così, girando per le vie della mia città che quando si riempie di gente cambia di aspetto e non è più solo una bella città ma una città viva, calda….mi ricorda tanto Arles dove il calore delle feste tradizionali riempie di rumore, di gioia e di eventi ogni piazza e ogni via.

Il "mio" primo incontro è stato con Massimo Bottura (chef dell'Osteria Francescana di Modena, 2 stelle Michelin) e Stefano Fresi (poliedrico artista romano), un incontro all'insegna dell'ironia e della comicità.
Siamo a Chicago in un ristorante italiano chiamato Papaiacone in un'atmosfera che richiama quella della New York anni '20.


Fresi esegue un medley di famose opere reinterpretate in chiave umoristica e Bottura reinventa gli spaghetti meatballs, tipico piatto della cucina italo-americana: uno spaghetto aglio, olio e peperoncino con filo d'olio all'essenza di limone e piccole polpette di fondo d'arrosto racchiuse nella propria gelatina, da rompere con la forchetta prima dell'assaggio per permettere l'uscita di profumi e sapori. Che dire? Fan-ta-sti-ci.



















Il tutto è stato seguito da un'aperitivo ice wine di Malvasia, ottenuto dalle uve ghiacciate dell'Azienda Agricola Croci: pensate che per un litro di vino è necessario un quintale di uva e che la produzione è legata alle annate più fredde!. Un passito per niente stucchevole e che ha attirato l'attenzione di molti presenti.
Ho conosciuto poi Sara alias Camomilla di "Fior di frolla", Carla di "Letto e mangiato"....mancavano solo i ragazzi de "La cucina di calycanthus" e mi è dispiaciuto molto, spero ci sia un'altra occasione per questo.



E per continuare col ghiaccio, in Piazza Mantegna Graziano Re soprannominato "the king of Ice" ha realizzato una scultura incredibile....eccola....
ben levigata con ferri da stiro e gocciolante in tarda serata, per il caldo torrido del giorno.








Spendo infine due parole per la premiazione di fine festival al mitico chef Gualtiero Marchesi, intervistato dal gastronauta Davide Paolini. I suoi racconti di vita, i suoi consigli, le sue storie sono motivo d'incanto per noi appassionati. Avvicinandomi a lui ho portato un messaggio da parte di Davide Oldani, conosciuto al ristorante D'o di Cornaredo (ma di questo ne parlerò in modo dettagliato più avanti) : "Un caro saluto a chi mi ha insegnato tutto. Gualtiero Marchesi, grazie!!" e a questo messaggio, al quale Marchesi ha sorriso accennando a sua volta un "grazie".....mi unisco anch'io perchè dai suoi insegnamenti gastronomici e di vita ne esce un mondo più gustoso e più bello da vivere.
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Al prossimo anno quindi...per la seconda grande impresa che vede protagonisti cibo e musica.

5 commenti:

  1. Paola, ti sei persa un Alajmo imperdibile (e scusa il gioco di parole).
    Davvero superlativo. Una spanna oltre tutti (il tutto suggellato dall'ingresso di Marchesi).
    Ti ringrazio infinitamente per le belle parole. Anche per me è stato davvero un piacere conoscerti.
    Sottoscrivo in pieno anche le parole spese su Mantova. L'ho trovata diversa, viva in maniera insolita, direi quasi vera.
    Spero di rivederti presto...
    Un grosso bacio,
    V.

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  2. beh che bellezza! cibo e musica sono due tra le mie cose preferite, dunque... spero di farci un salto il prossimo anno :))
    bel reportage paola!!

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Virginia: lo so, lo so bene...spero ci sia un altra occasione per incontrarlo, e naturalmente, anche per incontrare te.
    Un abbraccio, Paola

    Chiara.u.: Grazie e naturalmente ci conto e ti aspetto! un bacione. Paola

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  5. Hai assolutamente ragione. L'aria era frizzante in quei giorni e si percepiva movimento e curiosità. E a Mantova ne abbiamo sempre bisogno. E poi così anche noi ci sentiamo parte del fermento culturale enogastronomico che ci circonda !
    Anche tu sei stata ad Arles ? Ci sono stata anche io in vacanza e (a parte il vento), l'ho trovata deliziosa : francese ma dal calore latino.

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