Si narra che questo dolce vanti antiche e nobili origini.
"Nel 1490, alla corte dei Gonzaga, giunse a seguito matrimonio col marchese Francesco II, Isabella d'Este.
Per rendere onore agli ospiti ferraresi si festeggiò con uno sfarzoso banchetto imbandito di prelibatezze della cucina rinascimentale mantovana e per rendere omaggio a Isabella, definita la "First Lady" del rinascimento, si ideò la Torte delle Rose.
Creata con pochi, semplici e comuni ingredienti dai cuochi dei Gonzaga, unisce il fascino della dolcezza al toccante richiamo della morbidezza: il suo segreto è custodito nell'amore, nella passione e nella pazienza impiegati per la sua esecuzione. La torta delle rose infatti non ammette fretta. La sua realizzazione è stata definita come un richiamo alle pause necessarie per dipingere un quadro e un affresco. Nell'ambiente florido e glorioso di allora da Isabella d'Este a Federico II duca di Mantova a Giulio Romano si affermò questo dolce, che ha maturato cinque secoli di vita, con gli ingredienti e la preparazione gelosamente conservati e tramandati per generazioni."
E' di certo uno dei miei dolci preferiti anche se, a mio avviso, diventa superlativo solo se consumato poco dopo la cottura, ancora tiepido. Il giorno seguente meglio rinvigorire scaldandolo per qualche minuto magari avvolto da carta alluminio perchè non secchi. Vi confido di aver provato diverse ricette e ottenuto parecchie delusioni: sembra una torta facilissima mentre, oltre a richiedere ingredienti di qualità, necessita di molta attenzione, in particolare: indispensabile rispettare i tempi di lievitazione.
Ingredienti per una teglia di 30 cm di diametro, 9/10 cm di altezza ( i tempi indicati sono stati da seguiti per mie necessità, potete abbreviare ma non troppo, controllare che la lievitazione porti al raddoppio)
Preimpasto:
100 gr di farina di forza (io ho usato la farina "Panettone" del Molino Quaglia)
100 gr di latte tiepido
150 gr di lievito madre attivo (2 rinfreschi successivi)
(se utilizzate il lievito di birra usare un panetto da 25 gr e 50 gr di latte - in questo caso ovviamente i tempi saranno di molto ridotti)
Sciogliere il lievito nel latte tiepido, impastare con la farina, formare una palla, incidere a croce e far riposare in una ciotola coperta con pellicola fino al raddoppio (l'ho preparato il sabato sera e l'ho tenuto in frigorifero fino a lunedì ore 14).
Impasto:
500 gr di farina di forza
100 gr di zucchero
4 uova intere e 2 tuorli
50 gr di burro morbido
1 pizzico di sale.
Impastare con cura gli ingredienti e poi unire i due composti lasciando incordare bene l'impasto.
Mettere in una ciotola, coprire con pellicola e far lievitare fino al raddoppio (ho messo in frigorifero fino a venerdì mattina, dalle ore 7:30 alle ore 14 l'ho tenuta a temperatura ambiente). Ovviamente il tempo del raddoppio può essere abbreviato, dipende dalla temperatura a cui viene mantenuto l'impasto.
Per la farcitura:
200 gr di burro a pomato
200 gr di zucchero semolato
Montare il burro con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso e gonfio.
Una volta pronto l'impasto (mi raccomando che sia ben lievitato) , stendere con il mattarello in un rettangolo di circa 60 x 45 cm, il più regolare possibile, spalmare con la crema al burro e poi arrotolare partendo dal lato più lungo. Con una spatola di ferro tagliare in 8 parti (= 8 rose) cioè tagliare a metà, poi ancora a metà e ancora a metà per ottenere parti uguali.
Mettere le rose in una tortiera foderata di carta forno, ben distanziate tra loro e far lievitare di nuovo a temperatura ambiente fino al raddoppio (nel mio caso sono servite 4 ore)
Cuocere in forno ventilato a 180° per 30/35 minuti, coprendo con foglio di alluminio se tende a scurire troppo.